A cura di Salvatore Fabiano

Vallata

Deve il suo nome alla conformazione orografica. Nello spiazzo confluiscono varie stradine con i rigagnoli nelle stagioni piovose.

In questo quartiere nacque e visse San Daniele Fasanella, Il dedalo di vicoletti accende un’atmosfera misteriosa per via dei palazzi altissimi attaccati l’uno all’altro.

Al suo centrò trova posto uno dei tanti frantoi del borgo.

La leggenda parla dei “muli espiatori”. Il luogo ove nacque il Santo passò di mano in mano fino a farlo diventare frantoio.

Era una dissacrazione? Fatto sta che ogni anno, si narra, vi morisse il mulo che tirava la cinghia per  far ruotare la macina.

Per tre anni consecutivi si verificò l’evento e quindi la presunta profanazione fu rimossa.

L’attività dell’opificio, comunque ed al di là della leggenda, durò fino a metà del secolo scorso.


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